martedì 14 aprile 2009

Regrets

Spiacevole, straziante, dilaniante come solo può essere un rimpianto. Di aver fatto la cosa sbagliata, di non aver potuto fare, di non aver capito cosa volere veramente. Si può sentire come la paura, mentre il cuore batte forte, preso dal rimpianto di una cosa avvenuta.
Ce lo insegna la mamma con il "non versare lacrime di coccodrillo" che non bisogna piangere sul latte versato. Ma quando quel latte è inchiostro, una macchia indelebile, impossibile da togliere, una lettera scarlatta che risplende appesa ai nostri colli? Cosa si può se oramai il passato è andato, via, fuggito dietro le nostre spalle come solo del tempo che vuole essere catturato può fare? Perchè si sa' che i momenti che si rivogliono e gli attimi che vorresti non finissero mai, sembrano sempre correre più veloce del resto..
La mia soluzione era, volevo che fosse almeno, "non guardarti mai indietro". Se non ti penti delle tue azioni, nè dei tuoi sbagli, come puoi piangere su una cosa avvenuta e di cui non si può cambiare il percorso? La mia filosofia era, in poche parole, di non pentirmi dei miei errori, ma andare avanti e imparare da questi.
Ma è proprio questo il problema. A volte si incappa in incidenti, sbagli, che non volevi accadessero mai. O peggio ancora, che in quel momento bramavi più di ogni altra cosa, che desideravi ardentemente... Ma poi, ottenuto quell'attimo fuggente così tanto agoniato, non solo ti senti vuoto, ma anche pentito. Vuoto perchè si sa' che ottunuto l'oggetto del proprio desiderio, o anche una vendetta troppe volte sperata, dopo ci si sente male, senza un obiettivo, quel qualcosa da volere che mancava. Fin troppo appagati, ecco; anche se così sembra quasi una cosa positiva. Però c'è sempre qualcosa, dopo, che si bramerà di più. Per il pentimento, invece, a volte non c'è proprio soluzione. Come fai a cambiare ciò che è stato?! Puoi rimediare, certo, ma non sarà mai davvero lo stesso. Questo fa' paura. Ecco perchè in preda al pentimento si può provare terrore.
In ogni caso fino a un po' di tempo fa', la mia regola di non guardare mai oltre le proprie spalle funzionava come una macchina ben oliata. Ma... C'è sempre un "ma" in queste storie. Ma non è andata come avrei voluto. O meglio, in quel momento lo volevo, eccome se lo volevo, e poi il rammarico per l'azione commessa ha oscurato tutto il resto.
Quell'attimo, quel singolo momento, se lo desideravo così tanto, perchè pentirmi? Eppure mi sono fermata, per un solo secondo mi sono soffermata a pensare. Già, però ho continuato. Quindi, se lo volevo così tanto -tralasciando l'attimo di esitazione- perchè ora dovrei sentirmi così? Il rimorso è una bestia divora carne che non ho mai voluto conoscere, ecco perchè quella regola autoimposta. E adesso divento un coccodrillo che dopo aver mangiato con tanta avidità piango la preda inghiottita?
No, mai. Dopo questi miei pensieri, volti al compianto di ciò che ho fatto, che sono stati sprecati per una persona che non ne ha... Non lo farò mai più.
E non mi importa se per un attimo mi sono detta "Aspetta, forse..". Non mi interessa se ho continuato, non mi importa fino a dove mi sono potuta spingere o quale limite ho varcato.






Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien.
Ni le bien, qu'on ma fait
Ni le mal tout ça m'est bien égal!

Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien.
C'est payé, balayé, oublié,
je me fous du passé!

Avec mes souvenirs,
j'ai allumé le feu,
mes chagrins, mes plaisirs,
je n'ai plus besoin deux!
Balayés les amours,
et tous leurs trémolos,
balayés pour toujours,
je repars à zéro.

Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien.
Car ma vie, car mes joies,
aujourd'huiça commence avec toi!







Una volta Edward Bulwer-Lytton disse che "Il rimorso è come vedere il cielo ed essere all'inferno." E non c'è niente di più vero.