giovedì 8 aprile 2010

Almost

Non sarò il tipo di ragazza che indossa tacchi alti senza rischiare di perdere l'equilibrio almeno una volta.
Non sarò mai come quella che ha ancora i capelli perfetti dopo una raffica di vento, o il giorno dopo la messa in piega.
Continuerò a sporcarmi le mani con la penna, senza sapere come.
Non mi siederò mai composta sul divano per vedere un film.
Credo di non poter riuscire a non farmi male per sbaglio almeno una volta al giorno.
Non riuscirò a non sporcarmi un vestito bianco 5 minuti dopo averlo indossato.
Non sarò mai quella che sale le scale senza inciampare.
Le mie calze si strapperanno sempre quando non potrò cambiarle.
Non sarò mai come quella che beve del succo senza sporcarsi gli angoli delle labbra.
Non potrò mai essere una di quelle ragazze che veste in modo impeccabile tutti i giorni, che riesce a non rovinarsi il trucco.
Non riuscirò a non spezzarmi le unghie, e ad averle ancora perfette dopo aver fatto combattimento.
Non sarò mai la ragazza perfetta. Sono l'incarnazione dell'imperfezione e non smetterò mai di scrivere al computer alle due di notte.
Non mi asterrò dal rigirarmi nel letto prima di addormentarmi o di stiracchiarmi appena alzata.
Non finirò col cantare sotto la doccia o con gli amici dopo una bevuta.
Non riuscirò a non fare più brutte figure, e non smetterò col sentirmi in imbarazzo quando le faccio.
Non posso farci niente se la mia scrittura è incomprensibile, e se cancello tre volte ciò che scrivo; non metterò mai i puntini su tutte le "i".
Anche se a me non piace non posso farci niente se i pensieri mi si sovrapporranno ogni qualvolta escono dalla mia bocca per essere espressi, se leggo sempre troppo veloce, o se mi perdo nei miei film mentali.
Non guarderò Gossip Girl invece di Scrubs, né tanto meno mi vedrò "The Hills" invece dei Simpson.
Non smetterò di fare facce strane nelle foto, anche sapendo che vengo male.
Non posso farci nulla se sono sia timida che estroversa assieme, ingenuamente cinica, se sono molto pensierosa e logorroica, goffa ma agile.
Non smetterò di essere pazza, fragile e allo stesso tempo forte, furba, folle e un po' bizzarra. Fuori dai soliti schemi, sincera, vera e viva.
Non la finirò con l'essere tutto ciò solo perchè così non mi si potrà considerare un guaio. Non smetterò di essere me stessa soltanto per diventare come tutti mi vorrebbero.
Non cambierò anche se sono un vero disastro.




Marilyn Monroe disse: "L'imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità, ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi."

giovedì 1 aprile 2010

Italia Amore Mio

Il 98% dei politici si droga, ma solo il 2% conosce i primi tre articoli della Costituzione. Chissà perchè avrei detto che dovesse essere il contrario.
Il vaticano dice no all'aborto ma praticamente sì alla pedofilia. Se per un caso limite uno stronzo mi stuprasse senza preservativo, o io commettessi un'imprudenza, o semplicemente avessi davvero tanta sfiga, preferirei avere la scelta di abortire. Menomale che posso ancora farlo. Ancora. La chiesa mette il suo lungo naso negli affari politici, nelle leggi e nelle normative che reggono precariamente quest'Italia in bilico, cercando di far cambiare le cose. Come se non andassero già male.
La malavita organizzata controlla fette di territorio nazionali così grandi che, se l'Italia fosse una torta, allo Stato incorrotto spetterebbero misere briciole.
L'ignoranza fra i giovani spopola come se fosse l'ultima moda. Un male incurabile, i cui sintomi vanno dal non sapere quando la lettera "o" vuole davanti a sé la "h" al pensare che i fondatori di Roma siano stati "Romolo e Remolo" (Berlusconi al vertice della NATO, ndr). Il trovare la cura per una simile malattia sembra impossibile quando si va' ad affidare la formazione delle nuove generazioni in uno stato che vanta il 21esimo posto nella spesa per l'istruzione pubblica in Europa, e il 38esimo posto (su 57 paesi nel mondo) nelle competenze scolastiche dei cittadini.
Il debito pubblico oltrepassa il 100% del Prodotto Interno Lordo, e lo Stato spende quasi il 5% delle proprie entrate per rimborsare gli interessi.
Non esiste un sistema strutturato che permette di proteggere i disoccupati e aiutare i precari.
Lo Stato non investe nella ricerca. Risultato? Fuga dei cervelli all'estero.
Lo stile di vita del paese è insostenibile.
L'ideologia razzista, dopo essere arrivata con un certo ritardo storico, sembra aver raggiunto l'apice. Fenomeni di omofobia e xenofobia sono all'ordine del giorno, e non solo si verificano costantemente, ma vengono addirittura tollerati dalla maggior parte dei cittadini.
Il figlio di Bossi, detto "la trota"(perchè non avevano il coraggio di chiamarlo "delfino"), viene eletto in provincia di Brescia; Formigoni viene riconfermato per la quarta volta presidente della regione Lombardia e a noi del Lazio ci tocca la Polverini, che per festeggiare la vittoria fa' un "saluto romano al popolo romano". Come ciliegina sulla torta, fra ex-veline e ammuffite showgirl, vecchie Miss Italia che dopo aver fatto un bocchino al premier siedono sulla poltrona di ministro delle pari opportunità, persino l'igienista dentale di Berlusconi entra nel consiglio regionale della Lombardia. Tutto ciò come prova a carico del fatto che anche solo se sono imparentata con un politico bavoso, gli ho fatto un lavoretto extra sotto la scrivania, o gli controllo le otturazioni, posso fare politica. Cazzo, ma noi all'America, al paese delle opportunità, gli facciamo il culo! Qui da noi puoi diventare Presidente del Consiglio quando cantavi sulle navi da crociera o addirittura avere uno stipendio di dodici mila euro dopo esser stato bocciato tre volte alla maturità, e invece un plurilaureato guadagna meno della metà di un portaborse.
Qui da noi.

venerdì 26 marzo 2010

Ten Things I Can't Live Without

Come il gioco di "le tre cose che porteresti con te su un'isola deserta", camminando, ieri, pensavo al fatto che se dessimo a un uomo tutto ciò di cui ha bisogno come individuo e eliminassimo il lusso, ci sarebbe certamente qualcosa "senza cui non potrebbe vivere". Quante potrebbero essere? Tre? Troppo poche. Cinquanta? Troppe. Il numero perfetto secondo me sarebbe dieci.
Partiamo dal fatto che si parla di cose che si posso toccare, quindi oggetti materiali e non concetti astratti come l'amore, o persone come gli amici o operazioni che portano al piacere come le uscite e.. avete capito.
Ovviamente sono escluse tutte quelle attività a cui è legata la sopravvivenza, come mangiare, dormire, bere e respirare, e tutti gli oggetti, come il cibo, un giaciglio dove dormire, un tetto, e le molecole, come l'ossigeno, correlate.
Togliamo dall'equazione le cose senza cui un essere umano, di ceto medio, in una città europea semi-sviluppata come l'Italia non potrebbe vivere come i vestiti (anche se ormai in tv si vedono ragazze che fanno persino i soldi, senza).
Ecco, quindi, la mia lista.

Il computer
E' vero guardo la tv. Amo i telefilm, i film e i documentari. Ma senza tv sto bene comunque. Anche perchè posso vedere tutto comodamente (e illegalmente) in streaming sul pc. Per quanto riguarda le notizie di cronaca, i vari processi di Berlusconi e l'ennesimo disastro che preannuncia l'apocalisse esiste la carta ed internet. Mi riempiono il cervello già di troppe cavolate ogni giorno, non c'è bisogno anche dei mezzibusti del telegiornale, o dell'ennesimo Emilio Fede che decanta quanto gli piacerebbe fare un bocchino al premier in cento lingue diverse.
In internet puoi trovare tutto ciò di cui hai bisogno. E il pc (con la connessione) è una delle migliori vie d'accesso.

Un buon libro
Come ho detto prima puoi trovare qualunque cosa nel cyberspazio, e ora esistono anche i libri online. Ma quelli cartacei sono forse l'unica cosa che ancora non è stata rimpiazzata definitivamente dallo schermo piatto di un pc. E anche se ciò accadesse cercherei di procurarmeli illegalmente. Sono molto più facili da tenere in mano prima di andare a dormire e puoi portarli dovunque, per rilassarti. E poi hanno un odore spettacolare i libri nuovi. Come di sapere.

Una penna
Non ho quel che si dice una memoria da elefante: ho sempre bisogno di appuntarmi qualcosa. Se ho una penna in mano posso ricordarmi di qualsiasi appuntamento, scadenza, compito.. Certo, sempre che mi ricordi dove ho messo il foglio su cui l'ho scritto.
A volte mi uso come post-it umano, come Jeremy di Zits, e sul comodino ho una penna e un quaderno, dove scrivo tutto ciò che devo fare il giorno dopo e che puntualmente mi ricordo poco prima di addormentarmi.

Fazzoletti
Sono un incubatrice per virus e batteri di ogni tipo. Se esiste un nuovo ceppo resistente agli antibiotici nel raggio di 100 metri, bisogna stare sicuri che mi cercherà e mi troverà. Sono un vero vademecum per i dottori, e sono allergica a tutti i pollini e spore di origine vegetale che graziosamente vagano nell'aria nei giorni freschi di primavera. Come conseguenza di tutto ciò, tornata a casa, dopo pranzo e fino a che non mi addormento, mi sparo un intero box da 90 fazzoletti dritta nelle vie nasali, e la mattina, inesorabilmente starnutisco tre volte, come buongiorno al mondo intero.

Cotton fioc
Sì, sono una maniaca dei cotton fioc. Ne sono dipendente.
La prima volta che andai in campeggio col wwf (in quelli che seguirono non ricapitò più), non li portai. Soffrii interiormente per tre settimane.

Coltellino svizzero
Apribottiglie, forbice, pinzetta, stuzzicadenti, giravite e ovviamente il coltello. Per me, che non esco di casa senza portarmi tutto quello di cui potrei aver bisogno, il coltellino svizzero è fantastico. Come dice Beatrice, ogni volta che metto il piede fuori dalla porta "mi porto casa appresso".
Non sono McGyver, ma è sempre utile. Magari un giorno mi ritrovo in una stanza, con la porta chiusa a chiave, tutte le finestre bloccate e l'unica cosa che mi separa dall'uscita è una vite, o un'asse del pavimento, e potrei ritrovarmi a pensare "se solo avessi avuto il mio fidato coltellino svizzero!".

Kit di Pronto Soccorso
Mi faccio male almeno una volta al giorno. Che cada dalle scale, che non veda dove metto i piedi, che prenda una buca coi tacchi, mi ferisca con un coltello, con del vetro o con della semplice carta, che mi uccida puntualmente il mignolo del piede sullo spigolo (neanche una pallottola nel costato è paragonabile ad un simile dolore, ammettiamolo) non passa giorno senza che abbia bisogno di cerotti e disinfettante. La mia salvezza quotidiana la trovo in una scatola 10x5 che contiene dosi monouso di tutto ciò che potrei aver bisogno in caso di scottature, ferite e lesioni di vario genere.

Lenti a contatto
Si può vivere benissimo anche con solo gli occhiali. Ma io "quattrocchi" non mi ci sento proprio e, nonostante mi dicono in molti che ci sto bene, penso di starci malissimo. A parte quando vado a scuola (dove, se fosse per me, andrei in pigiama tranquillamente) e in altre occasioni in cui non ho problemi a mostrarmi in tutto "il mio terrore", non perdo tempo a ficcarmi le dita negli occhi per mettere le lenti.

Mp3
L'invenzione più geniale nella storia dell'umanità. La musica è un fattore determinate nella mia vita; riesce a influenzarmi l'umore, la giornata, l'intero punto di vista su un concetto. Oggetto irrinunciabile, che devo sempre mettermi in borsa.

Portafortuna
Non credo che i gatti neri portino sfiga, ritengo che se lo specchio si rompe non vuol dire che si avranno sette anni di sfiga (ma solo schegge del cazzo sul pavimento), penso che essere tredici a tavola, far cadere il sale, passare sotto una scala non significa assolutamente nulla, e me ne sbatto se è venerdì 17! Ma riuscirei a trovare un mio personale portafortuna anche in un pezzo di plastica. Semplicemente perchè quel giorno stupendo lo avevo in tasca, o avevo quel particolare ciondolo addosso, o ho trovato quella monetina per terra.
Anche se fondamentalmente quelli che io chiamo "portafortuna" sono semplicemente ricordi di specifiche giornate, e un po' di nostalgia per ciò che non potrà tornare ma che spero di rivivere.