mercoledì 4 febbraio 2009

IncuBis

Lo dedico a tutte quelle notti che hanno tromentato il mio giorno. A quell' inconscio che afferrava la mia realtà. A quelle mani che mi hanno tirato in basso, giù, verso il Buio...

Il Fremito nell'Oblio

Una sensazione d'orrore
che non ha nulla a che vedere con la realtà
Un brivido agghiacciante
che mi scivola sulla pelle
e non ha nulla a che vedere col tempo
Una prigione senza sbarre.
Sono ostaggio del mio stesso incubo.
Fra muri di psiche...

Un altro giorno per piangere la mia anima,
un altro giorno così passerà.
Un' altra notte fatta d'angoscia,
un'altra notte così mi tormenterà.

Scendendo, l'illusione,
scorre senza più padrone..

Non riesco a capire
quale sia il sogno e quale la realtà.
Avendo paura di aprire gli occhi
e scoprire che invece sono ancora la'.
Che sia meglio il sogno senza dolore
della la realtà senza timore..

Un altro momento per tremare,
un altro momento così volerà.
Un altro istante per tardare,
un altro istante così si perderà.

Nel mio forzato giaciglio,
preda, per la prima volta, del mio stesso incubo.
Nel sudore, perduta,
cerco di afferrare quell'incomprensibile bianconiglio.

Scalcio, tremo, stringo...
e con un battito ci ciglia
ecco che a tutto metto fine..

..Cercando di tirare un sospiro di sollievo..
"Si può morire di paura?"
è' la domanda che mi assillerà.

Un altro secolo per lasciare e lasciarsi andare,
un altro secolo così se ne fuggirà.
Un' altrà eternità sprecata a contemplare,
un'altrà eternità così sparirà..



"Io avevo quei terribili incubi, e basta. Frits mio d'oro, spero di non provare più simili orrori! Non me li scorderò fin che campo. Quanto male c'è al mondo." (Tratto da "La catastrofe" di Richard Adams)

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